Le grandi Ferrari: Testarossa ~ 62897

Quando si parla di anni ’80 e Ferrari, non si può che pensare alla Testarossa. Certo, la F40 è ben più famosa -e meritatamente- ma rappresenta qualcosa di diverso, forse più puro, certamente più sportivo, dalla normale produzione Ferrari. La punta di diamante della produzione in serie è stata certamente lei, la Testarossa. Tra tutti gli esemplari realizzati, la più celebre -potrebbe giocarsela solo con le due bianche di Miami Vice– è certamente la spider dedicata ai 20 anni di presidenza FIAT di Gianni Agnelli. Ecco la sua storia.

L’auto a Villa d’Este nel 2016, nella classe Guidati dall’eccesso. Il posteriore della vettura mostra la piena apparenza dell’auto alla classe, ma un’eleganza che alle altre mancava 

L’auto, commissionata nel 1985 dall’Avvocato come proprio regalo, sarebbe stata pronta solo l’anno successivo, a causa di una serie di optional realizzati su misura per questa vettura. Ovviamente il più evidente è l’assenza del tettuccio, il telaio dell’auto venne notevolmente irrigidito per poter mantenere elevate performance anche in assenza del sostegno superiore. La Testarossa, come molte Ferrari del periodo, era infatti pensata esclusivamente per essere una coupé, la trasformazione in spider ha quindi richiesto un certo impegno, sia economico che temporale. Più complesso del lavoro allo chassis è stato quello del sistema di ripiegamento del tettuccio, non facile a causa della mole del V12 da ben 5 litri, una sfida che ha però permesso all’auto di poter contare su un’efficiente apertura a comando.

Un altra interessante caratteristica di quest’auto, frequente anche su altre vetture di Gianni Agnelli, è il sistema che permette il paesaggio dal cambio automatico a quello manuale. Sembrerebbe, specialmente per le complicatissime trazioni attuali, un sistema piuttosto semplice, ma in effetti al semplice tocco di un bottone il pedale della frizione scompariva completamente, permettendo all’Avvocato, che soffriva a causa di una vecchia lesione alla gamba sinistra, la distensione dell’arto.

Questa foto del Ferrari Design museum, realizzata a Londra per l’esibizione Under the skin del 2017, mostra la Testarossa in compagnia di alcune delle più iconiche Ferrari di sempre

Oltre a questi interventi più tecnici, la vettura poteva contare su una serie di affascinanti personalizzazioni, a partire dall’argento della carrozzeria. Questo colore, poco usato, ma dove usato spesso di ottimo effetto, come sulla 250 GT competizione di Ingrid Bergman e sulla 375 MM di Rossellini, ha un significato nascosto: sulla tavola periodica il simbolo dell’argento è infatti AG, le iniziali del proprietario. Le rifiniture blu all’esterno sono poi riprese internamente nel colore dei sedili e di alcuni accessori, un tocco di classe degno dell’Avvocato. Infine, ma siamo sicuri che l’attento lettore l’avrà notato nelle fotografie, la targa è stata personalizzata: TO 00000 G. Non pensiamo servano altri commenti, ci limitiamo volgarmente ad aggiungere che nel 2017 è stata battuta per circa un milione e mezzo di euro.


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