La nuova Breadvan

Quando si fa riferimento alla Breadvan non si può, come del resto abbiamo appena fatto, che usare l’articolo determinativo. Almeno fino a poco fa, quando la presentazione dell’ultima nata dal noto designer Niels Van Roji, una one-off su base 550 dedicata apertamente alla ben nota 250 SWB degli anni ’60, non ha aggiunto un altro furgoncino del pane alla storia del Cavallino.

La magnifica fuoriserie opera di Drogo, non rara da vedere nel circuito dell’organizzatore Peter Auto, rappresenta una delle Ferrari più polarizzanti di sempre: c’è chi la trova bellissima e chi un esperimento orribile; nessuno mantiene il riserbo su una vettura che dell’estetica faceva un fatto di secondo piano, era un vettura pensata per le corse e per rivaleggiare con le GTO della scuderia ufficiale. Personalmente abbiamo sempre ritenuto che non si tratti di un capolavoro d’eleganza, ma finché ce ne è una sola… Ora che ce ne sono due possiamo chiederci: serviva? Tra i mille capolavori di Ferrari e dei carrozzieri dell’età d’oro, possibile che non si vada mai a scegliere la 375 Plus Cabriolet Pininfarina come modello?

La 250 GT SWB Breadvan a due dei maggiori eventi Peter auto: Chantilly Arts & Elegance e Le Mans classic

Occorre ammettere però che il fascino della vettura sia innegabile, allora come oggi, e che le possibilità di variazione sul tema si presentano come pressoché infinite. E qua emerge il secondo punto che non possiamo non considerare: tra tutte le moderne Ferrari, perché proprio una 550? Per carità, l’auto è stata stravolta e l’unica componente mantenuta originale è il montante del parabrezza, ma perché non usare una 599?
Il frontale della 550 è dimenticabilissimo, ma questa one-off lo migliora sensibilmente. Certamente non lo stravolge e di sotto emergono ancora alcune linee tese, in particolare nella fanaleria. Magnifico invece il posteriore della vettura che perde il carattere spartano del modello originario e acquista invece il fascino di un prodotto disegnato per integrasi armoniosamente con il rest dell’auto. Il restyling dell’auto, frutto del lavoro del celebre designer olandese Van Roij, rende giustizia a una vettura iconica, ma forse avremmo preferito un’altra autoalla base della creazione: la 550 emerge un po’ troppo chiaramente.

La presa d’aria in plexiglas sul cofano ricorda altre Ferrari degli anni ’60 come le magnifiche 330 TR e TRI/LM

Una nota a parte meritano invece gli interni dell’auto, un vero capolavoro, frutto di una profonda revisione che ha modificato interamente l’abitacolo della vettura.
Infine, anche la meccanica è stata rinnovata, dal telaio ai nuovi ammortizzatori sportivi Koni, rendendola una macchina ben più moderna rispetto ai vent’anni della donatrice. Mentre il motore non ha subito modifiche (la potenza di questo V12 da 5.5 litri arriva quasi a 500 cv), lo scarico è stato leggermente aggiornato, potenziando il sonoro.
Insomma, un’auto ben fatta, ma che sarebbe potuta certamente essere migliore. Però, come diciamo sempre: meglio una one-off in più che una in meno


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