Un miliardo per l’elettrico

La partnership realizzata tra il colosso dell’auto cinese FAW e l’americana Silk EV promette investimenti a nove zeri e un posto di primo piano per l’Italia nella progettazione di veicoli elettrici e plug-in di nuova generazione. Il territorio scelto è la motor valley -probabilmente tra Modena e Bologna, ma non è ancora stato trovato un luogo definitivo per lo stabilimento- che, grazie all’impareggiabile rete di più di sedici mila aziende nel settore automotive, permette di avere fornitori datti e flessibile per un progetto così ambizioso.

Facciamo un passo indietro e vediamo chi sono i protagonisti della joint venture.
La Cinese FAW, che vende quasi esclusivamente nel florido mercato cinese, è un colosso da tre milioni e mezzo di vetture all’anno, con un focus sull’elettrico ma una storia di quasi settant’anni. E’ tra le prime 500 aziende al mondo secondo la classifica di Fortune ed è uno dei gruppi in maggiore crescita, sia per dimensioni che per fatturato. Dall’altro Silk EV, un’azienda americana specializzata nella progettazione di veicoli ad alte prestazioni, focalizzata sull’elettrico e in grado di fornire il know-how necessario per una continua innovazione nel settore.
Tra le personalità coinvolte ci sarà quasi sicuramente De Silva come responsabile della linea delle prime vetture, oltre ad aver contribuito alla progettazione della hypercar con cui dovrebbe iniziare la produzione nello stabilimento italiano, mentre lo sviluppo vero e proprio del modello dovrebbe toccare a Dallara.

La progettazione sarà realizzata in massima parte nella motor valley, sia direttamente dalla Silk EV che da fornitori affermati, mente la produzione su larga scala sarà destinata agli impianti di Changchun, ridente cittadina di sette milioni di abitanti nel nord della Cina, sede del quartier generale di FAW. Tuttavia, non è ancora chiaro se anche in Emilia sorgerà un impianto produttivo adatto a grandi numeri o se si limiterà allo sviluppo dei modelli. Significativo a proposito il fatto che nel mercato asiatico le vetture saranno vendute con l’affermato brand Hongqi, mentre per l’Occidente non è ancora stato scelto un nome, sarà italiano?

Il primo frutto della collaborazione, ma chissà se la vedremo mai su strada, dovrebbe essere la S9, una supercar elettrica da 2.000 cavalli. Ne sono state annunciate poche negli ultimi anni… Per questa potrebbe esserci qualche speranza in più. Secondo de Silva si sarebbe già alle fasi finali della progettazione e la commercializzazione dovrebbe avvenire a partire dal 2023. Il design non è male -è da prendere con le dovute precauzioni: nessuna foto di interni o motore- ma nulla di sbalorditivo. Il dettaglio più interessante sono i cerchioni, e abbiamo già detto tutto.
Tutto questo prescindendo dal fatto che non capiremo mai il desiderio di comprarsi una hypercar elettrica.

Dal punto di vista politico ed economico, è uno dei primi grandi investimenti diretti dell’automotive cinese in Europa, e uno dei più consistenti in Italia nei tempi recenti. Oltre a questo progetto, FAW sarebbe interessata all’acquisizione di Iveco -la cifra trapelata di tre miliardi sarebbe risultata troppo bassa per FCA- e in particolare agli stabilimenti di Brescia e Mantova. Che la Motor Valley si stia espandendo?


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