Ineos vince l’eredità del Defender

Istituita a partire dal XVII secolo con lo scopo di manovrare le pesanti e pericolosissime granate del tempo, la figura del granatiere ha mantenuto inalterate nel tempo molte delle sue peculiarità: eccezionale forza fisica, coraggio fuori dal comune, altezza minima. Scopo di questi elementi della fanteria era di sostenere i pesanti attacchi frontali durante un assedio o una battaglia campale. Senza dubbio è un nome adatto per un’auto che si propone di essere un uncompromising 4X4 engineered for the World.

Il problema di questa vettura, almeno fino a ieri, risiedeva però in un particolare di non poco conto: non è nuova in tutto, è ispirata -e forse qualcosa in più- dall’uncompromising 4X4 per eccellenza: la Land Rover Defender. La questione della liceità di una tale somiglianza si è finalmente risolta. Il martello di un capelluto giudice inglese si è infatti abbattuto su di un tasto molto spesso suonato negli ultimi anni, ovvero quanto sia protetto il design di una vettura uscita di produzione, di più: di una icona. La sentenza è destinata a fare la storia di parte dell’industria automobilistica, d’ora in poi sarà certamente più facile realizzare repliche e serie limitate in UK, ma anche produrre veicoli su larga scala, come INEOS si propone di fare con la Grenadier.

la Grenadier avrebbe potuto benissimo essere la nuova serie Defender: la linea è classica ma i nuovi dettagli non mancano 

Non si atta però di un fulmine a ciel sereno, Jim Ratcliffe, patron dell’azienda, doveva essere piuttosto fiducioso in un sentenza a lui positiva se negli ultimi mesi ha intessuto accordi di fornitura con BMW (per il 3 litri che monterà la vettura), Magna Steyr per l’inizio della produzione (tardo 2021 o primi mesi del 2022) e perfino con Daimler, per la possibile cessione dello stabilimento di Hambach. La sede rimarrà però nel Regno Unito, così come al 100% British sarà il design che da prototipo non si dovrebbe discostare di molto e che comunque non è e non vuole essere una replica della Defender. Mentre la visione laterale ricorda molto l’iconico fuoristrada, l’anteriore è più moderno e ingentilito rispetto alla Land Rover.

V8 per festeggiare il 70°, una delle ultime Defender prodotte. La RR ha un fascino che alla Ineos manca

Correndo il rischio di sembrare estremamente di parte, cosa verissima, non possiamo che dirci contenti della sconfitta di JLR: la succursale dell’impero del Maharaja Tata ha sbagliato a eliminare di produzione un veicolo in listino da ben settant’anni, ha sbagliato a sostituirlo con qualcosa di completamente diverso e ha sbagliato a non voler supportare un’azienda che avrebbe ben potuto tornargli utile. Probabilmente sicuri di sé dopo l’ottima vittoria a sorpresa contro l’ennesimo clone dell’Evoque sul mercato cinese -una vera piaga, insieme agli incredibili dazi, per i costruttori stranieri- ha tentato di proteggere dagli altri qualcosa che aveva già perso da sola.


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