Tra le marche che sfortunatamente non godono della meritata fama figura certamente Pegaso. Non vogliamo ora dilungarci sulla pur interessantissima vita di questo costruttore, ma un paio di parole sono necessarie. Pegaso è in attività nei primi anni ’50, producendo una delle più veloci vetture del mondo, nonché una delle prime Gran Turismo: la Z-102. Frutto in buona parte spagnolo, deve parte della meccanica ai tedeschi Bosch e Weber e buona parte dell’ingegnerizzazione ad alcuni ex dipendenti di Alfa Romeo. Il design è invece di Touring, ma molte sono le carrozzeria realizzate dai più grandi stilisti del tempo, su tutte primeggia, secondo il nostro parere, il magnifico roadster di Saoutchik.
La vettura in questione è la settima carrozzata da Touring della seconda serie di z-102, con il vantaggio del motore da ben 3,2 litri. Usata in origine solo come Gran Turismo, trova con il secondo proprietario una vocazione da pista e, pur essendo tecnologicamente datata, gode di diversi successi in Spagna nei primi anni ’60. Finisce poi nella collezione di Douglas Blain, co-fondatore e direttore della rivista Car, il quale ha mostrato la sua macchina del tempo all’Heveningham Concours, al Goodwood Cartier Style et Luxe, e alla speciale mostra dedicata a Pegaso, The Forgotten Marque, all’Autoworld di Bruxelles nel 2018. L’eccezionale originalità di questa vettura, unita al suo suo ottimo mantenimento e al recente restauro, eseguito con il massimo rigore per mantenere al meglio l’unicità della vettura, ne avrebbe potuto fare un ottimo lotto, eppure è rimasta tristemente invenduta. Con una stima compresa tra 550.00 e 700.000 € non si poteva certo dire a buon mercato, ma confrontandola con le rivali, Ferrari in particolare, Pegaso rimane una delle migliori scelte senza superare il milione. Pur valendo almeno quanto le più blasonate concorrenti del periodo.