Quest’edizione del salone Veronese è stata indubbiamente segnata, sia nell’attesa che nei fatti, dalla mostra ‘100 miti’, una retrospettiva in cento vetture della Storia dell’automobilismo attraverso i suoi esponenti più significativi. Come abbiamo anticipato in un precedente articolo non tutte le auto facenti parte della lista rilasciata erano presenti alla mostra, e questo ci ha lasciati un po amareggiati.
Certo, presentare un elenco del genere non può che creare aspettative, e liquidare la mancanza di una trentina di vetture come difficilmente reperibili non cambia la sensazione di essere stati un po’ illusi. Per quanto avessimo desiderato vedere alcune auto presenti nell’elenco dei cento miti siamo rimasti piuttosto a bocca asciutta durante il giro tra le comunque bellissime vetture presenti in questa bella mostra.
Non che non ci fossero infatti grandi e grandissime auto, questo deve essere chiaro, parliamo di miti del calibro della Bugatti 37 e della Cisitalia 202, capisaldi della storia dei motori, ma non certo della mitica 250 GTO o della 33 stradale. Che siano difficilmente reperibile non c’è il minimo dubbio, ma vederle appaiate nell’elenco come fossero vetture normali non poteva che far desiderare di poterle ammirare dal vivo.
Curioso poi come non ci fossero solo vetture di gran pregio tra gli assenti -una trentina in tutto- ma anche auto comuni come la FIAT Multipla, non certo una fuoriserie. Dunque ci sarebbe andata benissimo se fosse stato chiare che si trattava di una lista idealizzata delle vetture che hanno fatto la storia dell’automobilismo, ma da questa ipotetica lista sarebbero mancate auto del calibro della McLaren F1: non sarebbe forse doveroso nominarla in una lista delle vetture che più hanno inciso negli ultimi cento e trent’anni? E la Jaguar XK120? A differenza dell’altra appena nominata, non è difficile trovarne una ed è stata sicuramente una delle auto più rappresentative dal dopoguerra. Ma la lista potrebbe continuare con molte e mostre altre auto mancanti dall’elenco e dall’esposizione -è doveroso sottolineare questa differenza- che pure hanno fatto la storia dell’automobilismo sicuramente più di altre elencate. Inoltre alcune delle vetture esposte erano repliche, come il triciclo Benz e la Ford GT40.
È un peccato che siano state elencate vetture che non sono poi andate in scena perché rende quella che sarebbe stata una magnifica raccolta di grandi auto una mezza delusione. Partner di primo piano che hanno fornito le vetture non sono mancati, in particolare la collezione Nicholis, ma sarebbe stato meglio citare unicamente le auto presenti all’evento, evitando fraintendimenti.
Sfortunatamente della mostra cento miti quel che ci ricorderemo saranno le vetture mancanti.
Per il resto il salone è un concentrato di passione in tre grandi padiglioni, dove trovano posto un ampio mercato dei ricambi e una ricchissima serie di auto in vendita, tra cui abbiamo potuto scorgere dei veri gioielli. Per citarne qualcuno una magnifica Lancia Flaminia di Zagato, alcuni begli esemplari di Ferrari Testarossa, una stupenda Aston Martin Le Mans d’anteguerra e alcune coloratissime 911 prima serie, una più bella dell’altra. Molto interessanti anche i mezzi di trasporto d’epoca, il nostro preferito è stato senza dubbio un FIAT dei primi del novecento, ma anche gli immensi TIR degli anni ’50 sono stati molto interessanti, oltre che estremamente rari.
Sfortunatamente quest’anno non ci sono state gare sul circuito organizzato esteriormente, ma sono stati invitati alcuni club di auto: per quanto sia sempre bello vedere tante auto dello stesso modello radunate insieme, la perdita di un tracciato da dedicare a alle corse storiche -cosa che anche Milano Autoclassica ha abbandonato- è un punto a sfavore di un evento che, non potendo ancora contare sui grandi numeri di Milano e Padova, dovrebbe cercare di differenziarsi da questi due giganti. Nei prossimi articoli ci dedicheremo ad approfondire la storia di alcune delle vetture esposte nella mostra e delle altre perle che questo evento ha saputo regalare.
La perdita del tracciato per fare manifestazioni motoristiche riduce molto la partecipazione degli appassionati…bisogna ringraziare burocrati e politici? Se continuiamo così si perderà tutto il nostro patrimonio automobilistico….
"Mi piace""Mi piace"