Rieccoci, come ogni anno, a narrare di uno degli eventi più belli del panorama automobilistico: la 1000miglia, la corsa più bella del mondo.
La felice espressione di Enzo Ferrari sintetizza in poche parole quel che potremmo stare a raccontare per ore e ore: in estrema sintesi non esiste un’altra competizione che sappia coniugare competitività e piacevolezza, eleganza e sportività, splendidi panorami, strade grandiose e auto mitiche come la Brescia-Roma-Brescia.
Cosa sia a rendere questa competizione così unica avevamo già provato a spiegarlo nell’articolo dell’anno scorso, concentriamoci quindi su questa splendida edizione e sulle auto che vi hanno preso parte.
Tra le vetture che non possiamo non citare figurano certamente una magnifica Ferrari 500 Mondial del ’55 -simile a quella prossimamente battuta da RMSotheby’s, cons tima eccedenti i 4 milioni di euro- con una elegantissima livrea bianca e blu. A catturare l’attenzione di appassionati e semplici osservatori anche tre Jaguar C type -quest’anno nessuna XKD sfortunatamente- tutte uguali e tutte diverse, con colori che esulavano dal solito British Racing Green: splendida la numero 307, con livrea di un bel grigio.
Tra le innumerevole altre auto degne di nota -in realtà tutte, ma ci peseremo nei futuri articoli- figurano le sempre bellissime 300SL, ben 24 in questa edizione, a cui vanno aggiunte anche alcune 190SL. Notevole anche il contributo delle vetture facenti parte della celebrazione per il centenario di Zagato, a cui dedicheremo un ulteriore approfondimento.
Ci uniamo dunque nel complimentarci con Giovanni Moceri e Daniele Bonetti per la loro vittoria e alla loro Alfa Romeo 6C 1500 SS, che ha permesso un simile risultato. A completare il podio due equipaggi già vincitori di diverse edizioni: Andrea Vesco e Andrea Guerini a bordo della vettura Alfa Romeo 6C 1750 SS Zagato e Juan Tonconogy e Barbara Ruffini con una Bugatti Type 40.