Una nuova decade inizia e la lancetta del tempo viene portata avanti anche sull’orologio sempre in ritardo delle auto d’epoca. Ce ne accorgiamo guardando le prime quattro classi annunciate del Concorso d’Eleganza Villa d’Este:
- Hypercar degli Anni ’90
- Roadster Prebelliche
- Guardie e Ladri Auto Veloci da entrambi i lati della Legge
- Dai Travolgenti Anni Sessanta ai Fantastici Anni Ottanta Due Decadi di Gare di Endurance
Qualcosa balza immediatamente all’occhio: ben due classi coinvolgeranno epoche che non sono esattamente, fino almeno a qualche anno fa, le più tipiche dei concorsi d’eleganza. Passi Dai Travolgenti Anni Sessanta ai Fantastici Anni Ottanta, in cui è evidente il tentativo di strutturare un’evoluzione dell’automobile d’endurance nel suo periodo di massimo splendore. Ma le Hypercar degli Anni ’90… quale ne è il senso? Non stiamo dicendo che dovrebbero essere bandite dai concorsi , ovviamente, ma Villa d’Este non è Pebble Beach o Chantilly, l’uso dello spazio non è finora stato il punto di forza di questo concorso e se avere una Porsche GT1 comporta l’eliminazione di una classe di GT anni ’50, non ci pare d’aver fatto un gran guadagno.
Il problema risiede qua: le classi non verranno probabilmente aggiunte, ma sostituite. La storia dell’auto si arricchisce di anni, ma si impoverisce d’auto. si preferisce la quantità alla qualità. Quantità relativa se, come al solito, il numero di auto si aggirerà sulla cinquantina. La grande svolta nei concorsi, e la sfida che questi dovranno affrontare negli anni a venire, è l’aggiunta di due decenni di auto che a difficoltà si amalgamano con le precedenti campionesse. Questo ci fa anche pensare a come siano stati in buona parte snobbati gli anni ’70. Con l’eccezione di alcune auto da endurance e il notevole impegno di alcuni concorsi -Villa d’Este in testa- che hanno cercato di presentare sempre alcune delle grandi GT che questi anni hanno portato, non c’è stato molto movimento intorno alla decade. Con gli anni ’80 tutto è cambiato e le Youngtimer hanno ferocemente assaltato i verdi prati dei concorsi di tutto il mondo.
Giusto, sbagliato? Secondo noi è giusto in principio ma spesso sbagliato in pratica. Un concorso non è un’esposizione, è una gara. Non è un salone dell’auto in cui l’appassionato arriva e trova la storia dell’automobile dal Benz Velo all’ultima Ferrari. Ci fa già storcere il naso il gran numero di auto da corsa presenti a Villa d’Este. La verità è che il concorso di Cernobbio è ben diverso da quelli sopra citati, non sono presenti le centinaia di auto che animano i grandi raduni internazionali, manca il gran numero di eventi e manifestazioni collaterali di Pebble Beach o i mille angoli nascosti di Chantilly. Quello di Villa d’Este è un concorso vecchia maniera, il più antico in esistenza e barattare lo spirito originario che ancora aleggia sulle rive del lago per una manciata di spettatori in più ci pare un altro pessimo affare. I concorsi non devono diventare tutti uguali, si perderebbe quell’atmosfera che si trova tra un’auto e un’altra e che li rende così magici.
Fortunatamente alcune classi resistono nel tempo e Roadster Prebelliche sembra fatta apposta per noi, speriamo in una 540 K Spezial Roadster o in una Type 55, auto d’altri tempi.