Concorso d’Eleganza Villa d’Este 2023

L’edizione 2023 sarà sicuramente ricordata come una delle più ricche degli ultimi anni, e anche delle meno climaticamente clementi. Nonostante un sabato funestato dal cattivo tempo e una domenica autunnale, il Concorso ha portato sul lago di Como alcune delle più belle vetture del mondo, raccogliendo più di cento anni di storia e guardando al futuro con i prototipi e anticipazioni BMW.

Partiamo da queste e in particolare dalla Z4 Shooting Brake. Della i7 M70 non intendiamo parlare. Della Spectre una riga e mezzo: la berlina di lusso elettrica ha senso, la GT di lusso non ha senso, quindi la Phantom elettrica ha senso, la Ghost elettrica ha senso, la Wraith elettrica non ha senso. La Spectre non ha senso.
E torniamo alla Z4, la roadster non ci fa impazzire e questa coupé ancora meno, dal vivo è troppo grande e piuttosto sgraziata, poco “Z”. Per carità, anche la Z3 era sgraziata, ma era lampate si trattasse di una sportiva, questa invece pare più una versione alleggerita di una serie 3. Quanto mai non hanno sviluppato le E89 di Zagato!

Smarcato l’organizzatore passiamo ai prototipi, classe giustamente vinta dalla Huayra Codalunga. Le altre in gara, oltre a una dimenticabilissima Silk S9 e a una sfortunatamente meno dimenticabile Hyundai, sono state la sempre presente Bugatti, con la Mistral, ultima della sua specie prima che La Marque diventi croate, e una tale Kode61 Birdcage, bellissima. Niente carrozzieri italiani quindi, forse troppo impegnati a fare i costruttori.

Passiamo quindi alle classi, con tutti i partecipanti (almeno li tramandiamo, mancando oramai il bellissimo annuario del concorso), in rosso i vincitori di classe, in blu le menzioni d’onore, con pallino le nostre favorite.

A – The fast and the formal: pre-war high speed luxury

Bella classe, con auto non sempre celebri ma decisamente da Concorso, da notare la Piccard-Pictet presentata direttamente dalla famiglia Piccard-Pictet. Elegantissima la Lagonda e spettacolare la Lancia.

Piccard-Pictet R2 1920

Chrysler – Cl Imperial 1933

Lancia – Astura 1937

Alvis – Speed 25 Sc 1937

Bentley – 4 1/4 Litre Barouche De Ville 1938

Lagonda – V12 Rapide 1938 •

B – Grande vitesse: pre-war weekend racers

Altra classe da Concorso, imbattibile la Delahaye 145, da best of show, almeno per noi. Menzione d’onore -nostra- alla 680 S. Degnissime anche le altre, sia la Lambda che la 57S sono auto che ogni appassioanto vorrebbe poter guidare almeno un volta, quanto alla 328 era semplicemente magnifica in questa combinazione total black.

Lancia – Lambda Casaro Torpedo 1924

Mercedes-Benz – 680 S 1928

Bugatti – Type 57 S 1936 BMW – 328 1937

BMW – 328 1937

Delahaye – 145 1938 •

C – Incredible India: the dazzling motoring indulgences of the mighty maharajas

Un po’ più sottotono del previsto, ma forse sognavamo un’India troppo incredbile. La favorita? ovviamente la Silver Wraith, con picnic, set di valigi, cassetto degli attrezzi, argenteria, set di scrittura… Notevolissima anche la Duesenberg, di fatti eletta best in show nel Trofeo BMW.

Rolls-Royce – Silver Ghost 40/50 Hp 1922

Rolls-Royce – Sports Phantom 17ex 1928

Rolls-Royce – 20 H.P. 1925

Packard – Standard Eight 7 Seater Tourer 1934

Duesenberg – Sj 1935

Rolls-Royce – Silver Wraith 1949 •

D – Porsche at 75: delving into the Stuttgart legend’s iconic and eccentric back catalogue

Una classe irrinunciabile quest’anno, così come quella dedicata a Le Mans. Notevolissime quelle da corsa, sebbene siano state preferite le più classiche 356 e 901. Per quanto ci riguarda, non si può resistere alla 917.

Porsche – 356 Pre-A 1954

Porsche – 901 Prototyp 1963

Porsche – 904 Carerra Gts 1964

Porsche – 917 K 1970 •

Porsche – 911 Carerra Rs 2.7 1973

Porsche – 935 1979

Porsche – 911 GT1 1998

E – Granturismo: experimenting with the post-war european GT

Una classe dove si poteva fare decisamente meglio… pensando a una GT chi va con la mente alla 288 o alla M1? Tra le presenti non avremmo potuto scegliere diversamente dai giudici.

Alfa Romeo – 6c 2500 SS La Serenissima 1950

Frazer-Nash – Le Mans 1954 Ats – 2500 GTS 1963

Ferrari – 330 GTC Speciale 1967 •

Lamborghini – Miura P400 SV 1971

BMW – M1 1980

Ferrari – 288 GTO 1985

F – That ‘made in Italy’ look: styles which conquered new worlds

Il rammarico in questa classe riguarda più che altro Bizzarrini, di cui si sarebbe potuta -dovuta- commemorare la recente scomparsa. Per il resto nulla da dire, se non che diverse di queste auto sarebbero potute andare nella classe precedente.

Ferrari – 212 E 1951

Ghia – Cadillac 1953

Chrysler – Ghia GS-1 Special 1953

Lancia – Florida 1955

Maserati – A6G/54 1956

Aston Martin – DB4 GT 1960 •

Maserati – 3500 GT 1962

G – A century of the 24 hours of Le Mans: heroes of the most famous race in the world

Eccola, una classe davvero invidiabile. Poco da Concorso, forse, ma che straordinarietà, quanta storia, che auto! Nonostante la Mercedes e le due 250, la GT40 vincitrice nel ’68 e nel ’69 non è battibile come auto da corsa, e spiace che non sia stata adeguatamente apprezzata.

Peugeot – 302 Darl’mat Sport 1937

Aston Martin – DB2 1950

Mercedes-Benz – 300 SL 1952 “W83 – 3784”

Ferrari – 250 Testa Rossa 1959

Ferrari – 250 GTO 1962

Ford – GT40 1968 •

Porsche – 936/77 1976

Ferrari – 512 BB LM 1981

H – Here comes the sun: ’topless’ done differently!

Come si fa a chiamare così una classe? Va beh, l’importante son le auto che la componevano. Bellissima la California, ma non è mai stata aperta… bellissime anche la 507 e ovviamente la Continental, questa è probabilmente la classe in cui la scelta è stata più dura, ma alla fine non poteva che ricadere sulla Ferrari, vincitrice peraltro della Coppa d’Oro (bah!).

Bentley – R-Type Continental 1954

BMW – 507 1959

Ferrari – 250 GT California Spyder 1961 •

Apollo – 3500 Gran Turismo Spyder 1963

Citroën – SM Espace 1971

Isdera – Spyder 033-16 1986


Un nota aggiuntiva: quest’anno l’anniversario dei 100 anni di Le Mans è onorato non solo dalla classe in Concorso ma anche da alcune hors concours, tra cui una Suaber C9, una McLaren F1 GTR, un’Alfa Romeo 33/2 Daytona e, per non farsi mancare nulla, una 330 P4. Che dire, un’annata eccezionale che non può che farci aspettare l’edizione 2024.

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