1948 Talbot-Lago T26 GS

Ecco la vincitrice dell’edizione 2019 del Concours d’Etat al prestigioso concorso di Chantilly, nella categoria post seconda guerra mondiale. Un premio meritato visto il design spettacolare di questa vettura, a partire dalle vistose cromature. Parliamo quindi del’affascinante storia di questa vincitrice, in particolare partiamo dal primo proprietario.

Era infatti questi un imprenditore nel ramo dell’abbigliamento, in particolare nella produzione delle cerniere lampo, come è ben visibile dal frontale della vettura, con le cromature piramidali tese a ricordare proprio una chiusura lampo.
L’auto venne realizzata nel ’48, in un periodo in cui, pur essendo rare, non sono certo mancate grandi automobili, in cui lo stile d’anteguerra si mescolava a quel nuovo design, con parafanghi non più ad ala, ma inglobati nella carrozzeria, che avrebbero poi conquistato il mondo decennio successivo. A onor del vero ci furono già esempi del genere negli anni ’20, ma è solo verso la fine degli anni ’40 che si impone definitivamente questa nuova concezione. Basti pensare che nella Jaguar XK120 erano ancora presenti delle ali, seppure abbozzate.

Di certo una grande carrozzeria come Figoni et Falaschi conosceva bene, pur in seguito alle ristrettezza della guerra, il design che si andava affermando e la linea di questa magnifica vettura lo può ben dimostrare. Seppur molto massiccia nel posteriore, proporzioni che non erano infrequenti a cavallo tra quel decennio e quello successivo, la linea è fluida e dinamica, capace di suscitar la sensazione di movimento pur su un’auto che dubitiamo sia molto comoda da utilizzare in strada: la visione posteriore è in pratica assente. Ma ovviamente, come per molte creazioni di Figoni, si tratta in primo luogo di un esempio d’arte su ruote, nonché di abilità tecnica: le ardite cromature, in particolar modo la laterale superiore, con ben sei prese d’aria, ne sono un buon esempio.

In poche parole: è un’auto bellissima, il frontale con i tre fari, il posteriore semplice ed elegante, il laterale pressoché unico ne fanno una vettura da sogno. Del resto, pur fra i molti candidati alla lotta per il Best of Show, l’ha spuntata proprio lei. Sinceramente avremmo avuto almeno un paio di vetture da preferirgli, la già pubblicata Aston Martin DBR1 e un’altra Talbot-Lago, a cui dedicheremo un articolo futuro; ma riconosciamo e capiamo perché i giudici l’hanno eletta come regina.


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