Morgan ~ Plus Six

Che dire… una Morgan veramente con un Plus. Non si può infatti cominciare la descrizione di questa nuova vettura della casa di Malvern senza parlare del motore che per la prima volta spinge un’auto di serie del celebre costruttore: un 6 cilindri turbo. Occorre sottolineare che altre Morgan hanno avuto motori potenziati con turbo -facilmente riconoscibili a causa dell’ampia presa d’aria laterale sul lungo cofano- ma nessuna ne ha mai montato uno di serie . E neppure un sei cilindri se vogliamo essere precisi. Occorre subito aggiungere, dopo queste positive premesse, che l’innovazione è costata cara, molto cara: escono di scena Plus 8 e Aero, due auto splendide.

Come abbiamo già detto in un precedente articolo, questa Morgan abbandona in parte l’uso del frassino e passa al più moderno alluminio -curioso scrivere una frase che sembra uscita da una rivista degli anni ’50- garantendosi una superiore rigidità -il doppio- e una velocità di produzione maggiore.
Anche le sospensioni sono state riviste, garantendo maggiore comfort: noi non ci siamo mai lamentati di quelle posteriori a balestra sulla nostra 4/4 1600, ma il nuovo corso adottato dalla casa presuppone un’esperienza di guida differente.
Torniamo quindi al motore di derivazione BMW, in grado di sviluppare la bellezza di 350 cavalli, che spinge questa vettura all’altissima velocità di 265 km/h, record per la Morgan. Tuttavia velocità del genere saranno forse raggiunte in pista, il dato che più interessa coloro che l’useranno quotidianamente è infatti l’accelerazione, un veloce 4,2 secondi per lo 0-100, che garantisce un’agilità molto interessante, anche grazie al ridotto peso, solo 1075 kg.

Tra le novità anche gli interni: come sulle precedenti Plus 8 il volante è moderno -peccato- ma gli interni uniscono il classico mogano con un design innovativo e persino uno schermo LCD. Tuttavia dipende molto dal modello scelto, al momento ce ne sono ben tre: Plus SixPlus Six TouringPlus Six First Edition.
Una nota particolare per i fari, che tentano di imitare il fascio di luce piatto tipico di alcune auto anni ’30, l’effetto è in realtà più simile a un lavoro di customizzazione per presentarsi a qualche raduno, ma apprezziamo lo sforzo.

morgan-plus-six-6
La maggiore critica, oltre al fatto del motore turbo e al telaio nuovo e all’aver cannibalizzato altre due vetture, è rivolata all’incremento della lunghezza dell’abitacolo, un po’ troppo allungato e non ben compatto come sui precedenti modelli, come si vede ammirando l’auto lateralmente. Del design ci permettiamo anche di criticare l’assenza delle sottili prese d’aria laterali sul cofano, sostituite da una grande feritoia per l’esigenza del turbo, fatto che farà storcere il naso a parecchi puristi.
Tuttavia, tirando le somme, si tratta di una bella auto, diversa dalle precedenti, ma sapendo che l’heritage è concentrato in massima parte sulla 4/4, possiamo dirci ottimisti su queste sperimentazioni, che si faranno sempre più frequenti anche a causa dell’acquisizione da parte di Investindustrial -già gruppo proprietario di Aston Martin-della quota di maggioranza della Morgan.

In sintesi: una grande auto che si discosta dalla Storia della Casa per scriverne una nuova pagina, speriamo bella quanto le altre. Molte innovazioni non ci convincono, ma anche le precedenti Plus 8 non godevano della purezza della 4/4 o della Plus 4, staremo a vedere se i futuri modelli prenderanno altre strade o se questo esperimento rimarrà, appunto, un’esperimento.


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