La Kissel Motor Car Company, attiva tra il 1906 e il 1931, trae origine, come molte delle aziende presenti in questa rubrica, dall’effervescente mondo dei motori dei primi del ‘900 e più nello specifico da Hartford, Connecticut. L’azienda non farà moltissima strada, ma qualche modello interessante e qualche soluzione innovativa le permetteranno di non cadere nell’oblio e di godere tutt’oggi di diversi estimatori.
La famiglia Kissel, originaria della Prussia e trasferitasi in Connecticut a metà del XIX secolo, era attiva da diversi decenni nel settore edile, energetico e anche di costruzione e riparazione di motori, così nel 1906 decise di cimentarsi nell’avventura motoristica, producendo una prima vettura con un motore da cinque litri e quattro cilindri. Con gli anni crebbero le cilindrate e nel 1912 la Casa poteva vantare la produzione di tre modelli, di cui il migliore equipaggiato con un sei cilindri da otto litri, in grado di erogare la discreta potenza di 60 cv.
Le origine prussiane non impedirono certo alla famiglia di essere tra i principali fornitori di veicoli per l’esercito statunitense, costruendo su licenza il Model B. Si inaurò così un’altra importante branca aziendale quale la realizzazione di veicoli speciali, in particolare per i vigili del fuoco.
Con la fine della guerra in arrivo anche la produzione civile dovette essere riformata, in particolare le speranze si volsero verso la Point Six, disponibile in diverse versioni e con le ultime tecnologie possibili. Interessante anche la realizzazione di un motore V12, un prodezza per l’epoca.
Fu però la Silver Special Speedster ad attirare le maggiori attenzioni alla sua presentazione nel 1918, nonostante il colore giallo mal si accordava col nome impostole, tanto che divenne maggiormente nota con il soprannome di Gold Bug, a sottolinearne anche le forme non proprio aggraziate. La Kissel raggiunse però il suo obiettivo: aveva superato la Grande Guerra più forte di prima e con un modello completamente nuovo, le prospettive erano rosee.
In effetti negli anni venti Kissel continuò sul solco tracciato dalla Gold Bug, realizzando anche versioni turismo, berlina e coupé, proponendo anche un motore V8 per l’uso più sportivo. La novità fu però costituita dalla White Eagle, presentata nel 1929 con motore a 6 e 8 cilindri, ma destinata a scarso successo commerciale e proprio in un periodo non facilissimo dal punto di vista economico. A brevissima distanza dallo scoppio della crisi l’azienda dovette fondersi con la Moon per formare la New Era Motor, ma il nome non portò fortuna: nel 1931 cessa definitivamente la produzione automobilistica della Kissel.
La foto a Pebble Beach è di ClassicWorkshop, mentre la Gold Bug con sacca da golf è di David Berry