Solo un’azienda automobilistica spagnola è rimasta famosa nel mondo per le vetture realizzate prima della Seconda Guerra Mondiale, si tratta ovviamente della Hispano-Suiza. Questo porta spesso a pensare che semplicemente non ci fossero altre aziende iberiche in grado di realizzare una produzione qualitativamente pari -e in alcuni casi superiore- a quella del resto d’Europa. Ciò è in parte falso: sebbene non si possa negare che l’industria spagnola fosse più arretrata rispetto a quella delle potenze occidentali, la produzione di vetture di lusso non necessitava all’epoca che di alcune menti brillanti e di una buona rete commerciale e l’esempio del presente articolo lo vuole dimostrare.
La mente brillante dietro la Elizalde fu quella di Arturo Elizalde Rouvier (1871-1925), pioniere dell’industria motoristica spagnola, che aprì un garage a Barcellona nel 1909 insieme al cognato Rafael Biada Navarro e col contributo finanziario di J. M. Vallet y Arnau. Come molte altre piccole realtà industriali della Belle Époque il suo garage si occupava dei più vari aspetti legati all’automobile, importava vetture Delahaye, realizzava alcune componenti meccaniche nella piccola officina e si occupava della manutenzione di alcuni facoltosi clienti. Ispirato dalla crescente domanda per automobili di lusso, Elizalde decise di provare a realizzare la prima automobile con componentistica interamente spagnola che potesse rivaleggiare con l’allora emergente Hispano-Suiza.
Grazie ai capitali forniti dalla famiglia Biada, la produzione poté cominciare nel 1914, anno nefasto per l’Europa ma non per la neutrale Spagna, in cui i beni di lusso potevano ancora essere prodotti. La vettura, denominata Tipo 11, forte di una potenza di 20HP, coprì nel luglio dello stesso anno la distanza Barcellona-Madrid, passando per Saragozza e Guadalajara in sole 13 ore; si pensi che è solo il doppio del tempo necessario a percorrere oggi in autostrada i medesimi 600km. Alla vettura, apprezzata anche dal Re Alfonso XIII, fece seguito la 25HP, denominata Reina Victoria in onore della regina consorte, essendo quello del re già stato occupato dalla Hispano-Suiza. Questa versione poteva vantare freni sulle quattro ruote -prima auto spagnola a montarli- e sull’illuminazione elettrica dell’abitacolo.
A queste prime vetture fecero seguito automobili dalle prestazioni sempre migliori, ma senza sostanziali modifiche tecniche; fu solo nel 1920 che la produzione della Tipo 48 diede un nuovo impulso alla Casa: l’auto in questione era una delle prime 8 cilindri sul mercato, con un motore da otto litri con quattro valvole per cilindro in grado di erogare la potenza di 50/60HP a seconda della configurazione. Di serie era la pompa per gli pneumatici -croce delle auto dell’epoca- che all’occorrenza poteva anche essere utilizzata come aspirapolvere per gli interni. Ancor più sofisticata fu l’ultima creazione di Elizalde, la Gran Sport da cinque litri, in grado di superare i 160 km/h.
Sfortunatamente nel 1925 venne a mancare Arturo Elizarde e l’azienda, guidata dalla moglie Carmen, e la produzione automobilistica, nel frattempo affiancata da quella di motori navali ed aeronautici su licenza, terminò nel 1928.
Attualmente esiste online una Fundación Elizalde ottimamente mantenuta per preservare la memoria di questo sfortunatamente poco conosciuto costruttore. Le foto del presente articolo sono prese dalla fondazione, cui si rimanda per interessante approfondimenti.