All’asta organizzata da RM Sotheby’s durante la Monterrey Car Week sono state offerte e vendute due Bucciali delle tre esistenti al mondo, vale a dire la TAV2 e la TAV3. Per quanto riguarda la storia di questo marchio francese, in estrema sintesi, si può dire che i fratelli Bucciali realizzarono alcune del auto più appariscenti a cavallo degli anni ’20-’30, anche se puramente espositive. Si trattava infatti di showcar per attrarre gli altri produttori verso le innovazioni ingegneristiche proposte dall’azienda, per esempio la trazione anteriore (da Traction Avant deriva il TAV che caratterizza tutti i modelli). Gli chassis venivano riutilizzati con nuove carrozzerie e aggiornamenti alla meccanica per ogni nuovo salone dell’auto, generando notevole confusione tra i nomi e perdendo nel frattempo alcune delle magnifiche creazioni precedenti.
Della TAV2 possiamo dire quasi tutto in poche parole: si tratta dello chassis numero 2, come esposto al salone di Parigi del 1930, vale a dire con un finto motore U16 che le valse il nome di Double Huit. Nella teoria avrebbe dovuto montare due motori da otto cilindri appaiati, nella pratica non si produsse mai e lo chassis monta solo gli involucri. Nonostante si tratti quindi di un pezzo statico, è stato battuto per 84.000$.
La seconda Bucciali offerta ha una storia invece più interessante e, soprattutto, si tratta di un’auto marciante e completa, sebbene non originale del tutto. Lo chassis venne realizzato nel 1927 e chiamato TAV2, solo l’anno successivo assunse la denominazione TAV3 -come viene venduta all’asta- ma sarebbe arrivato alla denominazione TAV8 nel 1933. Il motore nell’ultima evoluzione è un Continental a otto cilindri mentre le carrozzerie andarono tutte perdute, pur avendone indossate ben sei! Paul-Albert Bucciali avrebbe conservato lo chassis fino al 1960 quando, dopo vari passaggi di mano, l’auto arriva a Uwe Hucke, collezionista soprattutto di Bugatti, che ne inizia il laborioso restauro.
Per il restauro è necessario trovare una carrozzeria adatta all’auto e Hucke utilizza una Torpedo-Sport “Cannes” realizzata da Saoutchik per una Mercedes-Benz 680 S. Alcune parti per la TAV3 vennero completamente rifatte o recuperate da altre auto -alcune da una Austin 1800- per somigliare alle fotografie della carrozzeria originale di Saoutchik del 1931. Il carrozziere parigino era il favorito dai fratelli, anche grazie alle appariscenti carrozzerie realizzate, si pensi in proposito alla magnifica TAV 8-32, terza e ultima Bucciali sopravvissuta.
L’auto è stata battuta per la bella cifra di 720.000$, non male per un’auto con carrozzeria non sua, ci si chiede quindi quanto possa valere la sopracitata -e ben più bella- TAV8-32