La tendenza è ormai diventata una prassi per le più iconiche sportive del passato: si prende un esemplare che necessita una profondo restauro e lo si trasforma radicalmente. Motore? Raddoppiamo la potenza. Cambio? Tutto nuovo. Carrozzeria? Ripulita e ribassata. Fari? LED, chissà perché sempre LED. La Austin-Healey oggetto delle attenzioni del nuovo preparatore Caton appartiene in pieno a questo ricco filone di auto “rimaneggiate”, pur differenziandosi per ragioni di prezzo, come andremo a vedere.
Prima di tutto l’auto donatrice, ovvero una BN1: siccome occorre un esemplare sacrificabile, come prezzi siamo intorno ai 55.000 € circa. Con una cifra -non ancora ufficiale- pari a circa dieci volte questo importo, l’auto verrà trasformata in qualcosa di più simile alla 100 S, che ormai si avvicina al milione come stima. Però non si deve credere che il risultato sia una replica di quest’ultima, tutt’altra. Siamo a metà tra la replica, quindi un auto costosissima ma che vale una frazione de modello originale (per esempio le recenti -Aston Martin DB4 GT) e il restomod, quindi una versione che costa anche parecchio in più rispetto all’originale, per esempio le E-type di Eagles.
Per la Healey in questione iniziamo dalla meccanica, ampiamente rivista. Il motore è completamente restaurato, cambiando l’albero e maggiorando i carburatori, lo scarico è laterale e la potenza sale da 91 a 187 cavalli. Anche il cambio è sostituito, passando da tre a cinque marce. L’auto è quindi più sportiva rispetto alla donatrice e anche l’esperienza è piuttosto diversa grazie al nuovo cambio manuale.
Queste modifiche impattano anche sull’abitacolo della vettura, il nuovo cambio permette un tunnel più stretto e la nuova pedaliera allunga lo spazio per le gambe. Gli interni, pur rispettando lo spirito originale, sono completamente rifatti: i materiali sono di qualità più alta e il disegno è decisamente più pulito. Quest’ultima considerazione vale anche per la carrozzeria, per ora presentata solo nel classico british racing green, ma non dubitiamo che le personalizzazioni saranno pressoché infinite. Le linee sono purissime, complice la mancanza di paraurti, e lo spirito da corsa prevale su quello da gran turismo. Peccato per quei fari a LED…
Insomma, un’auto ben fatta, senza dubbio. Ma vale mezzo milione di euro? Neanche lontanamente crediamo. Anche guardando alla carrozzeria, tolto il bel parabrezza avvolgente, l’originale è più elegante e proporzionata, poi non va giù la presa d’aria laterale, troppo finta. Per il resto, delenda LED…