L’auto di cui parliamo oggi è la magnifica berlinetta a cui abbiamo già accennato nel precedente articolo dedicato alla Silverflag. Si tratta di una 212 Export acquistata nel 1951 dal marchese Gerino Gerini, con le specifiche della successiva 225, avendo bene in mente cosa farci: oltre all’uso personale del marchese, la vettura prese infatti parte ad alcune delle più importanti gare nazionali.
La carrozzeria è la Berlinetta Le Mans, uno degli innumerevoli capolavori di Touring, che in questo verde salvia acquista un carattere davvero unico.

Un vero gentleman driver, Gerini prese personalmente parte alla maggior parte delle competizioni a cui venne iscritta la vettura, Tra queste possiamo citare la 1000 miglia del ’53 -che sfortunatamente l’auto non terminò- e le cronoscalate Susa-Moncenisio, Varese-Campo di Fiori e Chiusa Forte-Sella di Nevea. Tra i molti secondi posti, l’auto conquistò anche un primo assoluto alla Scala di Giocca Osilio. Degno di nota è anche il sesto posto assoluto alla dieci ore di Messina, in notturna.

Negli anni successivi l’auto passò più volte di mano, correndo ancora senza successo la 1000 miglia nel ’55, lo stesso anno il proprietario della vettura la portò con se in Australia, dove sarebbe rimasta per i successivi quarant’anni, tornando sporadicamente a prendere parte a rievocazioni storiche nel continente, come la 1000 miglia del 1984. Durante il periodo australiano l’auto sarebbe stata anche oggetto di alcuni restauri non proprio rispettosi dell’originalità dell’auto: il motore venne cambiato diverse volte e anche la carrozzeria cambiò colore, prima in grigio e poi in rosso.

Nel 2000 venne acquistata da Sir Anthony Bamford, rimanendo però per breve tempo nelle mani del miliardario inglese e finendo per due anni in vendita da Duncan Hamilton, rimanendo invenduta in un’asta di Bonham’s. Acquistata da un collezionista olandese, l’auto è stata quindi ridipinta nell’originale verde salvia, riprendendo anche l’interrotta carriera nelle rievocazioni. Dopo pochi anni sarebbe arrivate nelle mani dell’attuale proprietario, un importante collezionista milanese, che sta rendendo onore alla storia di questa vettura prendendo parte regolarmente a rievocazioni come 1000 miglia e Silver Flag (occasione in cui abbiamo avuto modo di ammirare la vettura) fino a concorsi come quello di Villa d’Este. La doppia anima della vettura, che come auto da corsa non è certo il vertice della produzione Ferrari, ma come Gran Turismo ha fatto scuola per lo stile italiano, si esprime ora pienamente.