Delahaye 135 M – Pennock

La Delahaye 135 è probabilmente l’auto con il maggior numero di stupende varianti, i più affermati carrozzieri francesi -Figoni, Saoutchik, Chapron, Letourneur et marchand, giusto per citarne qualcuno- disegnarono negli anni ’30 e ’40 veri e propri capolavori, specialmente coupé e cabriolet sportive. Essendo una delle poche Case costruttrici di lusso sopravvissuta alla strage della Grande Depressione (da più di 350 costruttori nell’estate del ’29 a soli 23 nel ’31) ed avendo anzi arricchito la propria offerta con l’acquisto di Delage, specializzata nelle grandi vetture di lusso, l’azienda si concentra sulla costruzione di una vettura poliedrica, che assommi le virtù di una Grand Routier, di una sportiva, e di un’ottima base per le carrozzerie e i concorsi d’eleganza.

Questo negli anni ’30. Tuttavia la vettura sarebbe rimasta in produzione per bene vent’anni, ben oltre le aspettative della Casa stessa. Dopo la guerra -e le inevitabili alterazioni nella produzione, con le cabriolet che lasciavano il posto a camion e furgoni- il futuro della casa sembra incerto, ma riesce a mantenersi in piedi ed evita di fare la fine di Bugatti. Utilizzando una meccanica solo leggermente migliorata, la 135 torna in produzione, conquistando già negli anni ’40 un posto di primo piano tra le vetture di lusso, praticamente le uniche auto che si producessero nell’immediato dopoguerra. E spesso non per la vecchia Europa…

L’auto in questione, una 135 M attualmente in vendita presso Vintage & Prestige Classic Cars, appartiene propria alla schiera di voitures flamboyantes che hanno lasciato il suolo francese per prendere il mare e andare verso più forniti appassionati, in questo caso addirittura coronati. Il primo proprietario della vettura fu infatti il celebre gentleman driver principe Birabongse Bhanutej Bhanubandh, conosciuto solitamente come Bira, che negli anni ’50 corse ai massimi livelli con Maserati e Simca-Gordini.
L’auto è in effetti degna di un tale proprietario, un pezzo unico di grande stile, con echi a passati capolavori, ma un carattere tutto esclusivo: grinta ed eleganza, uniti in una cabriolet con tetto in tre posizioni, a esemplificare le molteplici funzioni di un’auto unica.


L’auto parla da sola: una magnifica Grand Routier datata 1948, ma fondamentalmente si tratta di una vettura d’anteguerra, con carrozzeria realizzata da Pennock su disegno di Chapron, una delle numerose meraviglie a quattro ruote che il celebre carrozziere ha progettato per Delahaye.
L’esemplare è stato recentemente restaurato, mantenendone l’originalità ma verificando ogni singolo componete, smontando e rimontando motore e cambio. Il primo è un sei cilindri da 3,6 litri, capace di spingere l’auto fino a circa 160 km/h; non si tratta della velocità di una Type 57, ma è comunque una cifra di tutto rispetto tra le sportive del periodo. Gli interni -che riprendono il bicolore della carrozzeria- sono semplicemente perfetti.

Certo, il prezzo è principesco come il committente… ma pensiamo che lo valga tutto: una Gran Turismo del genere è un biglietto da visita che permette di partecipare ai più prestigiosi concorsi, alle competizioni più importanti ma sopratutto a indimenticabili viaggi


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