La Daniels, operativa tra il 1915 e il 1924, ha prodotto alcune delle più lussuose automobili americane tra le due Guerre mondiali, contraddistinguendosi per la grande attenzione nella costruzione della carrozzeria e l’elevata personalizzazione della stessa. Quando questa capacità venne a mancare, e dopo poco non venne più riconosciuta dal cliente, l’azienda si trovò a fallire nel giro di pochi mesi.
Tutto inizia grazie a George E. Daniels, già manager di GM e Buick, nonché presidente di Oakland. Questo poliedrico personaggio -avvocato, ingegnere, meccanico- era considerato il più grande disegnatore d’auto negli Stati Uniti e appena ebbe la possibilità di mettersi in proprio, si applicò per la creazione di quella che doveva essere considerata la migliore automobile americana.
Un contributo importante per la nascita dell’azienda, e in particolare per le ambizioni di Daniels, fu apportato da Neff E. Parish, proprietario di un’azienda produttrice di componentistica per automobili in acciaio e alluminio, in grado di dare forma ai sogni del fondatore.

In un primo tempo le auto vennero dotate solo di V8 acquistati da Herschell-Spillman, ma col tempo un nuovo motore venne progettato all’interno della casa stessa, sebbene con qualche difficoltà iniziale. Coll’inizio degli anni ’20 l’azienda assunse maggiori dimensioni, costruendo un nuovo stabilimento in Pennsylvania e migliorando ulteriormente il motore. Tuttavia, i numeri sperati -l’obiettivo erano 1.500 vetture l’anno- erano ancora piuttosto lontani dall’essere raggiungi, e in effetti non lo saranno mai: tutta la produzione di Daniels assommerà a quella cifra.

Nel frattempo emergono i primi gravi problemi finanziari, e Daniels opta per una quotazione dell’azienda alla borsa di New York. Nel contempo opera una riduzione dei prezzi, ,a l’operazione, nonostante l’annuncio del loro successivo aumento, non porta ai risultati sperati e le vendite ristagnano. L’azienda commette il suo più grande errore: abbassa la qualità del prodotto. In breve l’aura di esclusività, di eccellenza e di qualità del marchio crolla. Nessuna sembra più interessato a una Daniels e le concorrenti non perdono l’occasione di attaccare. In breve, è la fine.