Dicono che sia la terza vettura stradale sul circuito di Fiorano (1’20” o giù di lì), dopo SF90 Stradale e LaFerrari, un risultato strabiliante considerando che le sorelle sono ibride a motore centrale con più di 900cv. In quanto a prestazioni non si può che fare i complimenti agli ingegneri, che a colpi di quattro ruote sterzanti e tonnellate di elettronica, come il controllo della sbandata, hanno prodotto un bel bolide.

Per quanto riguarda lo stile invece, avrei qualcosa da ridire: è troppo alta. La luce da terra è decisamente esagerata, sembra quasi galleggiare. D’accordo, è una GT, ci si fanno viaggi lunghi con bagagli e moglie (o marito) al seguito. Allora perché chiamarla “Competizione”? Da tale denominazione mi aspetto assenza di compromessi, soluzione estreme, eliminazione di tutto ciò che sia superfluo alla prestazione. Ovviamente il tutto deve essere fruibile su strada, il ché sembra contraddittorio. Esistono dei precedenti in casa Ferrari, senza scomodare sua maestà F40, un esempio ne è la 360 Challenge Stradale.

Altro dettaglio estetico-funzionale non azzeccato: lo spoiler, una nervatura a mezzaluna che taglia la coda in alto. Si rifà alla 330 P, con anche degli sfoghi per l’aria sulla fiancata. Se preso singolarmente è un ottimo elemento, che combinato con i deviatori di flusso (nervature nere brevettate) sul dorso, stavolta in alluminio, garantisce deportanza mantenendo una linea “pulita”. Se però, consideriamo l’auto nel suo disegno complessivo, si vede una certa disomogeneità, non c’è un altro elemento che richiami questa nervatura, che non si integra come dovrebbe nelle forme della carrozzeria. Notevoli sono invece le fiancate, profondamente scolpite, con delle appendici in carbonio che richiamano sia l’enorme estrattore posteriore che l’ala anteriore. Anche il cofano stesso, in generale tutto l’avantreno, è perfettamente riuscito: restituiscono un senso di ferocia e sportività.
In conclusione, una Ferrari speciale, che a livello estetico non convince. Un centro stile forse troppo popolato risulta in alcuni elementi non completamente contestualizzati, ciò si era già notato nella F8 Tributo, in cui, a mio avviso, non esiste continuità tra frontale e posteriore.
Di Michele Agazzi