Strana azienda quella di oggi: Checkers ha una storia di quasi novant’anni, ma si ricorda per una sola macchina, una delle più iconiche del mondo, e delle più sconosciute. Comparsa in centinaia, migliaia di film, poster, e nei ricordi di milioni turisti.
In breve, Checkers ha costruito per decine di anni l’iconico taxi statunitense, presente in quasi ogni foto di New York. Sebbene il modello sia degli anni ’50, l’azienda venne fondata nel lontano 1923, con il preciso obiettivo di produrre il taxi perfetto, unendo comodità e resistenza all’uso. Checkers usò per i propri taxi le prosaiche sigle A8, A10, A11… giusto per citare quelle di maggior successo e più presenti nei film americani.

Le auto di serie per uso personale arrivano solo nel ’59, con la Mararthon -il carattere di robustezza rimane la cifra aziendale- e poi la Superba. Tuttavia, la concorrenza fatta ormai anche dai grandi costruttori attraverso proprie flotte non permisero all’azienda di continuare in regime di quasi monopolio nel settore di taxi e anche la commercializzazione di vetture ad uso civile non fu mai più che una piccola percentuale del venduto. In poco tempo l’azienda si trovò anche senza l’importante fonte di guadagno della vendita ricambi, essendo sempre meno i taxi Checkers.
Lo stile ormai superato -nonostante un prototipo di Ghia nel ’70- ne segna l’inevitabile declino.

Negli anni ’80 cessa la produzione di vetture, l’azienda tira avanti occupandosi solo della componentistica auto e della gestione dei taxi ancora in circolazione. Non resiste però alla crisi del 2007 e nel 2010 chiude definitivamente i battenti: l’azienda non sarà passata alla storia, ma ha prodotto uno dei veicoli più iconici di sempre.
