Belsize Motors

Il grande arazzo della storia dell’auto è composto da una miriade di fili, alcuni lunghi alcuni corti, che compongono le fitte trame che ammiriamo oggi, ma che avrebbero potuto essere ben diverse e che apparentemente solo il caso ha portato all’attuale disegno. Questo solo per introdurre l’azienda di oggi, la Belsize di Manchester, una delle principali aziende automobilistiche inglesi nel primo quarto del secolo scorso, rapidamente spazzata via da una semplice azione commerciale da parte della concorrente.

Torniamo indietro. L’azienda, che prima di iniziare a realizzare automobili col brand Marshall era un grande produttore di biciclette, decide di buttarsi nel nuovo business nel 1897, costruendo su licenza repliche delle vetturette francesi Hurtu. Queste erano a loro volta profondamente ispirate dalle Benz del periodo e potevano contare solo su un motore monocilindrico collocato posteriormente.

Le vendite arrancano -nonostante una medaglia d’oro per la qualità alla fiera internazionale di Londra del 1899- e nel 1901 si decide di sopprimere la produzione e di rifondare il ramo auto dell’azienda con il brand Belsize (prima Marshall Belsize, poi Belsize Motors and Engineering e infine solo Belsize Motors). Le nuove vetture, ancora pesantemente influenzate dal fornitore francese, offrono però tutta una serie di importanti innovazioni, come motore anteriore e trasmissione ad albero cardanico.

Foto di Charles01

A partire dal 1903 la fantasia degli ingegneri, fino ad allora limitata dalla licenza francese ora rescissa, esplode con una grande varietà di modelli e di soluzioni. Solo due anni dopo l’azienda proponeva già una scelta tra motori a 1,2,3,4 e 6 cilindri, tutti con trasmissione a pignone salvo il primo, che abbinava al piccolo monocilindrico solo una catena per la trasmissione all’asse posteriore.

L’azienda, aggiungendo e modificando i modelli anche più volte durante l’anno, raggiunge una certa posizione nella crescente industria automobilistica inglese, superando le cinquanta vetture prodotto la settimana. Negli stessi anni inizia anche una produzione parallela di veicoli pesanti, autopompe e vetture per il trasporto pubblico: in poco tempo questi diventano l’unica attività di produzione dell’azienda che si trova coinvolta nello sforzo bellico inglese nella Prima guerra mondiale.

Vi risparmiamo la fatica di contarli: sono ben 17 passeggeri

Al termine del conflitto, già nel ’19, Belsize tira fuori dal cilindro una nuova vetturetta da 15 HP: è una delle prime macchine del dopoguerra e l’azienda lo pubblicizza con orgoglio. Due anni dopo viene presentata la Bradshaw, una vetturetta bilicindrica più moderna e ragionata, in cui l’azienda ha riposto molta fiducia e un importante sforzo economico. Poi il disastro.

Per spingere Belsize fuori dal mercato la Morris abbassa il prezzo della propria vettura Cowley -una piccola quattro cilindri- da 425 a sole 255 sterline in meno di un anno, spiazzando completamente i clienti della Bradshaw. La Belsize, che tutto aveva puntato sul nuovo modello, è praticamente rovinata, a nulla vale l’assestamento finanziario finanziario e il cambio al vertice. Le vetture introdotte per superare la crisi, tra cui una quattro cilindri in diretta concorrenza con la Cowley, e l’aver predisposto freni su tutte e quattro le ruote -vera rarità a quei tempi- non bastano a risollevare l’azienda. La Morris mantiene i prezzi bassi fino a far soffocare la concorrente che nel ’25 chiude i battenti.

Si chiude così la storia di un’azienda che aveva tutte le carte in regola per affermarsi nel mercato inglese. Le lezioni sono molte: non puntare su un unico modello, essere sempre pronti a una guerra sui prezzi e continuare a innovare sempre, ma non possiamo farne una colpa alla Belsize, del resto solo Peugeot è riuscita con successo a sopravvivere nel mondo delle auto partendo dalle biciclette.

foto in apertura di Hedwig, al Burnley Classic Car Show del 2016


Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...