Ci sono molti nomi di produttori di automobili che possono suonare strani, ce ne sono molti altri curiosi per il modo in cui sono stati coniati, ma nessuno può vantare l’origine di Alda, un piccolo costruttore francese nato sul calare della Belle Époque. La storia di questa Casa si interseca con quella della CGV, acronimo di Charron, Girardot et Voigt, il cui primo cognome, noto pilota dell’epoca, decise di fondare nel 1912 la propria casa automobilistica.
A causa di problemi con il nome -la CGV usava il nome Charron per reclamizzare le proprie vetture- l’audace ma poco fantasioso pilota decise di chiedere consiglio ai lettori de L’Auto per trovare un appropriato nome alla propria azienda. Un abbonato ebbe la curiosissima idea di chiamare l’auto con l’acronimo di una frase: Ah, La Délicieuse Automobile!. Evidentemente i lettori erano piuttosto ottimisti sul successo della vettura, o nella possibilità di trovarla deliziosa. In ogni caso il nome rimase e l’auto, dotata di un buon motore a quattro cilindri da 3187 cc ottenne un discreto successo commerciale, specialmente nelle numerose lussuose carrozzerie. La scarsa competitività nelle corse fu invece un grave smacco per Charron, il miglior piazzamento sarà un sesto posto alla Coupe de l’Auto del 1913.
Come per molte aziende francesi, il conflitto rappresenta per Alda una prova estremamente dura, da cui solo poche case -rispetto alla precedente galassia di costruttori- sopravvivono: senza la fantasia neppure per trovare nome alla ditta, Charron non riesce ad aggiornare la propria auto e, dopo la rapida uscita di scena di una 6 cilindri il cui progetto è antecedente al conflitto, l’ormai obsoleta 4 cilindri non tiene da sola a galla l’azienda. Dopo aver tentato invano di riprendere la produzione nelle officine Farman di Billancourt, la Alda non riesce a rimettersi e nel 1922 chiude definitamente i battenti