Con la nuova Alfa Romeo GTA sono state presentate le nuove vernici disponili per Giulia e Stelvio. Sfortunatamente.
L’intento è anche lodevole: dividere i colori per l’ispirazione che li ha prodotti, avremo quindi:
Competizione, con livree ispirate alla tradizione sportiva del Biscione
Metal, che “enfatizza l’anima dinamica“, qualunque cosa significhi
Solid, con vernici dedicate “a chi cerca grande concretezza“, supponiamo siano vernici eccezionalmente multistrato
Oldtimer, per riprendere alcuni colori dell’heritage
Per esempio nell’ultima categoria, quella che ci interessa maggiormente, sono presenti il rosso dell’Alfa Romeo 6C Villa d’Este, capolavoro di Touring nei primi anni ’50, l’ocra della GT Junior e, hainoi!, il verde della Montreal. Un colore forte, di grande impatto, ma di incerta efficacia su una vettura che non sia una sportiva degli anni ’70. In quel periodo Alfa Romeo aveva giocato con questo difficile colore su altre vetture, su tutte i concept Carabo e Ramarro, ma dubitiamo che il risultato possa esser lo stesso su una grande berlina come la Giulia.

Non è la prima volta che FCA sperimenta azzardi nei colori, sembra anzi che tenga in vita Lancia solo per sperimentare azzardate combinazioni. Che dire della Ypsilon Black and Noir? Come suggerisce il nome, ha carrozzeria totalmente nera, ma cofano e tetto con verniciatura opaca. OPACA. E l’ultima Monogram? Una sobrissima carrozzeria oro. Ora, l’unica auto che in tutta la storia dell’automobilismo sia stata relativamente bene con una carrozzeria dorata è la Ferrari 330 LM, carrozzata da Fantuzzi. Attualmente è rossa.
