Bentley Continental, l’inizio della Storia

Quando si chiede di Gran Turismo a un appassionato d’auto possono correre nella mente di questo, pressoché in maniera istantanea, alcuni marchi: Ferrari, ovviamente, Aston Martin, Maserati, Alfa Romeo. Ognuno avrà le sue preferite e queste gli turbineranno in testa in un tornado di fari, specchietti, bagagliai. E non certo tutti uguali, non degli stessi anni: plastiche orribili, cromature terrificanti, legni di dubbia qualità si mischiano alle più pure radiche, agli acciai di migliore qualità e a plastiche orribili. La plastica in un auto non deve trovare posto.
Ma lasciamo stare, tentiamo piuttosto di uscire dal vortice e di guardarci dietro. Eccola, la vedete? Ognuno che parli di GT e sia un minimo appassionato non può che vedere, tra un cavallino rampante e un tridente, una grande B alata. Tuttavia non viene in mente la marca Bentley, ma un’altra parola, più specifica: Continental. Questa splendida versione della Serie R vide la luce come la migliore GT del mondo nel lontano 1952, ma è cresciuta di popolarità a partire dalla sua reintroduzione nel 2003. Se l’auto che vi viene in mente non appartiene al secolo scorso, ma a quello attuale, è utile fare un passo indietro e capire perché questo sia molto grave.

Abbiamo detto un passo dietro, ma ne saranno necessari un po’ di più, occorre infatti scavalcare la seconda guerra mondiale e iniziare il nostro percorso nel 1938, un anno veramente mirabile per l’industria automobilistica Europea. A questo punto, dopo avere  camminato tanto indietro, occorre spostarci un po’ di lato e ammirare dove siamo giunti. Bugatti realizzava l’ultima 57 S Atlantic, le Silver Arrow tedesche dominavano le competizioni, Alfa Romeo rispondeva a Bugatti con le 8C 2900 B, Figoni e Falaschi, Saoutchick e altri artisti portavano alle estreme conseguenze il tema della Goute d’eau e le cromature risplendevano sulle magnifiche 540K.
E gli inglesi? Erano rimasti irrimediabilmente indietro. L’industria automobilistica britannica, tanto blasonata per il lusso di Rolls Royce e le vittorie a Le Mans di Bentley, non poteva competere con il Continente. Semplicemente era rimasta fuori dia giochi, in parte a causa dell’economia stagnate, in parte per delle scelte sbagliate, orientate alla tradizione in un periodo in cui le innovazioni arrivavano più velocemente di oggi e non si trattata dei semplici restyling che ogni due tre anni imperversano negli attuali saloni automobilistici. Nel ’29 il design stava a quello di dieci anni prima come gli aerei a reazione tedeschi stavamo agli spitfire. Poi certo, vinsero gli spitfire, così come alla fine vinsero le vetture inglesi, ma andiamo con calma, lo ripeto: occorre capire il delicato ecosistema della fine degli anni ’30 per capire le specie che vi nacquero.
Alla ricerca di un design innovativo Bentley decide di tentare la costruzione di una super GT che potesse rivaleggiare con le Alfa Romeo e le Bugatti; in un certo senso scelse di non affrontare i grandi produttori tedeschi, che facevano in effetti auto più simili alle sue, ma a un livello di qualità ormai irraggiungibile, meglio puntare sulla sportività. La scelta ricade su uno dei carrozzieri più sportivi, il francese Paulin, e l’idea è quella di realizzare una due porte a quattro posti elegante, sportiva e veloce.

Nacque quindi il progetto Embiricos, ma questa è un’altra storia, che merita un capitolo a parte nell’affascinante vita di una delle GT più perfette dì sempre.


Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...