Negli anni ’30 ci sono state molte, anzi moltissime grandi auto, non solo come metafora, ma anche come dimensioni. Lasciando stare l’enorme Bugatti 41 Royale, le immense americane e qualche Hispano-Suiza, concentriamoci in territorio tedesco, dove sono tre i nomi che spiccano: Mercedes, Horch e Maybach. Della prima si è già detto molto, della seconda parleremo -in particolare dell’apparente contraddizione tra la sobrietà di molti modelli e la stravaganza di altri, tra cui i vicitori di Pebble Beach nel 2004 e 2009- mentre per quanto riguarda l’ultima vogliamo qui approfondire un esemplare del celebre modello DS8, e non uno qualunque, quello di un Maharaja.
Pur preferendo solitamente le britanniche Rolls Royce, alcuni maharajah e altri potenti signori orientali non disdegnavano automobili straniere, per esempio Alfa Romeo, o Bugatti, o ancora Mercedes. E ovviamente Maybach, o non saremmo qui a parlarne. In particolare fu il Raja del Patiala a godersi questa incredibile vettura, ma non per sua scelta. L’auto fu il dono di Hitler al monarca nel 1938 per convincerlo ad appoggiarlo -o per lo meno a rimanere neutrale- nell’inevitabile scontro con l’Impero Britannico, ma evidentemente non era stata una vettura sufficientemente costosa, visto che il Maharaja preferì rinnovare la propria fedeltà a Giorgio VI. Da notare che l’auto venne nascosta durante il periodo di guerra, essendo un regalo scomodo e di era facilmente riconoscibile il mittente, vista l’usanza del Führer di regalare auto agli alleati.
La vettura, una DS8 Zeppelin con V12 da 8 litri e 200 cavalli di potenza, era vestita dal carrozziere ufficiale della casa bavarese, Spohn, come una limousine ufficiale da parata, una carrozzeria piuttosto ingombrante che venne sostituita negli anni 2000 da questo elegantissimo coupé. Ispirato a un disegno mai realizzato del sopracitato Spohn, venne realizzato sotto le precise richieste del proprietario, il dottor Fassbender, rinomato collezionista di Maybach. L’originale venne invece venduto al museo ufficiale della Casa a Neumarkt in der Oberpfalz.
Ci asteniamo dal commentare la scelta di scindere un’auto di elevatissimo valore, sia stilistico che storico, cosa che in genere considereremmo quanto meno esecrabile, per il semplice fatto che il risultato è un vero capolavoro: le linee eleganti in un cabriolet di 5,5 metri sono rare, ma qui vengono mantenute e anzi rispettate, giocando con le proporzioni e con tutti quegli elementi che donano stile a una bellissima auto. Del resto, come per le Maybach attuali, scadere nel pacchiano era molto facile anche ottant’anni fa, ma il bello del rifare una carrozzeria ispirandosi al disegno di un grande stilista consiste proprio nel sapere col senno del poi cosa vada bene e cosa possa essere scartato. Ciò senza dir nulla del magnifico blu scuro che dona all’auto un aspetto solenne e maestoso. Ovviamente la severità delle linee le dona una linea più rigida rispetto a quella sinuosa e tese insieme delle carrozzerie dell’acerrima rivale con stella a tre punte, ma pensando che quest’auto una volta fosse una limousine a 7 posti fa ammirare la versatilità di uno chassis tra i massimi dell’epoca.
In definitiva una grande auto, in tutti i sensi, che abbiamo avuto modo di apprezzare durante l’asta di Bonhams a Chantilly nel 2015. La cosa che più colpisce di questa vettura sono le dimensioni, paragonata alla 540k cabriolet che le stava appresso il confronto è immediato, sembra semplicemente realizzata in scala maggiore. Poi certo, la carrozzeria della Mercedes era originale…