Tra le grandissime Ferrari, questa merita un posto particolare. Non solo perché ha una livrea unica e decisamente appariscente, ma anche per la straordinaria quantità di gare a cui ha preso parte e in cui ha contribuito a far nascere il mito della GTO. Ovviamente anche il design l’aiuta, probabilmente questa è la GTO più riconoscibile e riconosciuta: indimenticabili le foto del periodo durante la Targa Florio del ’63 e ’64.
Ma andiamo con ordine, fondamentale in auto che, come questa, si è evoluta passando di mano un mano. L’auto venne acquistata nel ’62 dal romano Sergio Bettoja che la vendette dopo una gara al Conte Volpi di Misurata, patron della celebre scuderia SSS. Con il Leone di San Marco corse a Le Mans, a Sebring, al Nurburgring, al Tour de France, a Nassau e in molte altre gare del campionato. In nessuna ottenne i successi sperati, tranne unvprimo posto assoluto al Trophée d’Auvergne.
Forse anche per questo l’auto viene ceduta l’anno successivo a Ulf Norinder, pilota svedese, che la fece riverniciare con i colori del proprio paese: la celebre livrea blu e gialla viene applicata nell’aprile del ’63 e l’auto viene battezzata a maggio con la già citata partecipazione alla Targa Florio. La celebre competizione siciliana porta fortuna alla vettura, che arriva per due volte seconda di classe, nel ’63 e nel ’64. La GTO corre anche a Monza, Spa, Reims e per due volte Norinder la riporta in Svezia, per correre la Vastkustloppet a Falkenberg. Nel 1965 ottiene qui un primo posto assoluto.
Ora la Storia si complica. L’auto viene venduta nel ’66 e lo stesso anno Drogo vi installa una carrozzeria estremamente aerodinamica, ispirata alle 275 GTB/C speciali. Il telaio 3445 così aggiornato viene spedito negli USA, dove rimane fino al ’71, quando viene acquisito dal britannico Robert Lamplough. Dopo una gara hillclimb la vettura viene usata prevalentemente su strada e nel ’76 ha un incidente che spinge Lamplough a restaurarla in stile ’62. Da allora l’auto prende spesso parte a gare storiche e raduni: tra un anniversario GTO e un altro, l’auto passa di mano diverse volte, approda nella collezione Matsuda e nel 2005 tra le mani di Christopher Cox, che la detiene tuttora.
Nel 2012 viene sottoposta a un restauro completo preso il dipartimento Ferrari Classiche. Ovviamente la splendida livrea viene mantenuta e anche il numero che l’accompagnava alla Targa Florio del ’64 rimane.
La partecipazione quest’anno al Concorso d’Eleganza Villa d’Este è solo l’ultimo di una lunga serie di eventi a cui l’auto ha preso parte nel corso degli ultimi anni, ottenendo diversi successi e un gran numero di ammiratori; sicuramente noi figuriamo nel novero. Del resto è sicuramente una delle più belle GTO al mondo e merita a tutto diritto di essere menzionata tra le grandi ferrari
Ferrari 250 GTO ~ 3445 | |
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Peso | 950 kg |
Potenza | 300 cv a 7.800 giri |
Velocità massima | circa 280 km/h |
Accelerazione | circa 6 s |
Totale esemplari | 36 “250” e 3 “330” |
Prezzo | Giugno 2018 – 70.000.000 €, questa varrebbe poco meno |