Nata nel 1901 come Fabbrica Toscana Automobili, la Florentia è uno dei pochissimi contributi all’automobilismo di una delle regioni più inventive d’Italia. Sfortunatamente ebbe vita breve, ma i successi commerciali e sportivi non mancarono e ha contribuito all’emergere dell’industria automobilistica italiana durante la Belle Epoque.
Come detto, l’azienda viene fondata sullo scorcio del secolo, ma è nel 1903 che muta nome in Florentia, a testimoniare le proprie origini. Già prima di questa data erano state presentate alcune vetture, tra cui una in grado di completare la salita al Montenero, impresa non indifferente per l’epoca. Fin dai primi anni ci furono problemi a livello societario e i fondatori, tra cui anche il presidente Leone Strozzi, dovettero cedere il controllo dell’azienda.
Nonostante questo, la Florentia prese parte ai più importanti saloni dell’auto italiani e stranieri, figurando anche a quello di Parigi e vantando tra i propri clienti perfino la Regina Margherita, la cui vettura favorita, soprannominata Rondinella, era una Florentia Laudalette da 10HP.
Nel frattempo l’azienda partecipò ad alcune corse, presentando tra l’altro una 40HP derivata dalla Mors ed entrando in contatto con la Rochet-Schneider.
Da quest’ultima azienda verranno acquistate nel 1905 le licenze per la costruzione di alcuni veicoli e perfino di imbarcazioni. Nonostante il discreto risultato della collaborazione, già nel 1907 l’azienda produce tutto internamente, scegliendo di puntare sul lusso e la qualità costruttiva dei quattro modelli proposti, come la magnifica Double Phaeton nell’immagine di apertura dimostra.
Sfortunatamente per lei sono anni in cui la concorrenza si fa spietata ed emergono alcune delle società che tuttora dominano il mercato europeo, per la Florentia c’è dunque poco da fare e anche a causa delle difficoltà societarie, l’azienda chiude i battenti nel 1910.
