L’azienda protagonista di quest’articolo è stata, a differenza di molto altre presenti in questa serie, attiva per ben cinquantatré anni, dal 1898 al 1951, sopravvivendo a due guerre mondiali, alla grande depressione. Ma il pericolo maggiore era dentro l’azienda stessa, costituito dall’incapacità di adottare una precisa strategia di lungo periodo e dal timore di innovare troppo o troppo poco. Ciononostante, l’anonimato in cui l’azienda è caduta non è di certo meritato, basti dire che fu proprio una Chenard & Walckers a vincere la prima 24 ore di Le Mans.

Ernest Chenard fonda l’omonima azienda ad Asniéres nel 1998, come fabbrica di biciclette. Ben presto alla produzione si aggiungono piccoli tricicli con motori bicilindrici e partire dal 1900 anche voiturette, sebbene con scarso successo commerciale. Nel frattempo il miglior cliente dell’azienda, Henry Walcker, diventa socio con Chenard e la denominazione diventa quella che sarebbe rimasta per i successivi cinquant’anni. nel 1901 viene presentato il modello 12 CV, dotato di alcune innovazioni a livello tecnico che gli permisero un ottimo risparmio in termini di consumi. Negli anni successivi l’azienda continua a introdurre nuovi modello, tra cui la 10 CV e a 14 CV, trasferendosi nella nuova fabbrica di Gennevilliers per far fronte all’accresciuta domanda.

Nel 1908 piccola crisi spinge l’azienda a fondare la Comptoir Automobile, subordinata di noleggio con e senza autista che avrebbe permesso di ridurre le difficoltà di smaltimento degli esemplari invenduti. Nel 1912 muore Walckers, lasciando una produzione che spaziava ormai da 1,5 a ben 6 litri di cilindrata, occupando quasi ogni fascia del mercato. Lo scoppio della seconda guerra mondiale pone fine a questo ritrovato periodo di prosperità e l’azienda si trova costretta a convertire la produzione in proiettili d’artiglieria.

Al termine del conflitto la Casa riprende la propria produzione da dove l’aveva interrotta, pur sviluppando nuovi motori, tra cui un 2 litri con albero a camme in testa con cui Lagache e Léonard riescono a vincere la prima 24 ore di Le Mans. Il successo sportivo porta l’azienda a impegnarsi ancora di più e a ritentare la vittoria in una classe inferiori, viene quindi prodotta la celebre Tank, la più famosa tra le vetture della casa. Il nome ne descrive perfettamente lo stile: questa piccola sportiva sembra essere un blindato cabriolet, ma non ci si deve far trarre in inganno il successo arriderà al modello per i successivi dieci anni. Ovviamente l’auto vince la propria classe alla 24 ore del 1925

Il grande successo sportivo porta a un forte incremento nel numero di ordini, ma la casa non si trova pronta a continuare sia la carriera agonistica sia un maggiore impegno in termini di volumi di vendita. Decide quindi di puntare solo sul secondo, abbandonando definitamente la pista. Il risultato di questa scelta non si farà attendere: alla fine degli anni ’20 alcuni modelli piuttosto mediocri non ottengono i risultati sperati e l’azienda introduce una serie di innovazioni senza un chiaro posizionamento. La crisi del ’29 fa il resto e l’azienda si trova quasi completamente fuori dal mercato, non le rimane a metà degli anni ’30 che produrre automobili basate su marchi concorrenti, grazie a collaborazioni con Citroen e Ford.
Con la seconda guerra mondiale l’azienda si converte alla produzione di veicoli commerciali leggeri (attività già tentata in passato in partnership con Delahaye, tale produzione rimarrà attiva anche in seguito al conflitto, quando il marchio sarà ormai acquisito dalla Chausson e in seguito dalla Peugeot, cessando di esistere nel ’51.