Cosa è una Gran Turismo? ~ Parte III

Un po’ di Storia…

Il termine Gran Turismo è storicamente legato all’Italia. Non stiamo parlando di auto in questo caso, ma del vero e proprio viaggio, quel che gli Inglesi chiamavano Grand Tour e che presupponeva la visita in Italia come fase finale del percorso di formazione per aristocratici e benestanti. Fondamentalmente era un anno sabbatico tra le meraviglie di buona parte d’italia: valicando le Alpi si arrivava a Milano, oppure a Venezia, e visitati i tre laghi lombardi, fatta una capatina a Bologna e Firenze, passate altre città pittoresche e turistiche, si arrivava a Roma. Qualcuno proseguiva a Napoli e raramente si arrivava in Sicilia.
E’ evidente come il tempo per un viaggio del genere fosse decisamente più elevato di quello richiesto oggi e anche il prezzo era spropositato. Però il senso del viaggio si mantiene in alcuni raduni d’auto, spesso organizzati dai club, diretti a rinomate città d’arte o luoghi di culto per gli appassionati. Non si contano gli stranieri che vengono ogni anno in auto d’epoca o meno a fare il giro dei laghi alpini, viaggi per cui l’auto ideale è proprio una GT, magari aperta.

…e di Presente

img_1995All’inizio dunque si intendeva solo il tipo di attività, poi il tipo di auto e poi nemmeno quello. Passano pochi anni dalla seconda guerra mondiale e le auto denominate GT spopolano. Magie del marketing: in breve tempo il termine Gran Turismo, così gloriosamente associato a fiammanti auto di natura sportiva, eleganti e veloci, viene traslato a vetture che avrebbero poco a che fare con l’originale idea d’auto e di viaggio.

E tutto questo mentre per altre vetture non viene mai utilizzata come denominazione, nonostante ne possiedano tutte le caratteristiche, si pensi alla 911, che recupera ampiamente nell’era GT1, GT2 e GT3. Davvero curioso questo fatto: il termine Gran Turismo non è più legato né all’attività né a caratteristiche fisiche, ma semplicemente alla sensazione che si vuole instaurare nel cliente. Il che è assurdo. È SEMPRE l’auto a rappresentare se stessa, il proprietario può donarle una sfumatura, ma la Countach rimane un’auto esuberante anche se il proprietario è il Principe di Kent. Pensiamo alla BMW: qualche hanno fa la serie 3 veniva venduta nella versione GT, in realtà una mezza-berlina-mezza-stationwagon, ciò che la distingueva era semplicemente l’altezza e la capacità del baule. Il Grand Tour ridotto ad un viaggio in carrozza, senza il pathos e il piacere del viaggio, solo la comodità.

Anche la già più volte citata Ferrari non è esente da critiche in questo: la 488 GTB è forse una Berlinetta -sorvoliamo sul motore posteriore- ma come può essere una Gran Turismo? È difficile pensare di utilizzarla fuori da una strada ben asfaltata, ma a parte questo, sembra una granturismo? No, nessuno userebbe queste parole. E’ sfortunatamente passato il tempo in cui le supercar potevano essere considerate delle Gran Turismo, è una rarità ormai che i due termini si incontrino nella stessa vettura.

Almeno nella pratica: come detto sulla carta il termine GT è secondo solo alla S di Sport e alla R di Racing, senza guardare in faccia alla realtà dei fatti vengono affibbiate quelle due lettere a tutta una serie di vetture che poco c’entrano con la gloriosa storia delle Gran Turismo. Evidentemente al grande pubblico piace così, ma di questo parleremo nel prossimo articolo.


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