Silver Flag 2025

Un tempo spettacolare ha accompagnato le quasi 200 auto in partenza verso Vernasca dallo splendido borgo di Castell’Arquato, mentre il solleone non ha certo impensierito le migliaia di appassionati che hanno affollato le vie dei paesi lungo i circa dieci chilometri del percorso.

Tra i moltissimi piloti ed ex-piloti non poteva mancare il mitico Arturo Merziario, quest’anno a bordo di una magnifica Iso Grifo A3. Presenza fissa anche quella di Jurgen Barth, con una bella 911 del ’73.

Vista alla presenza di alcune case in veste “ufficiale”, per esempio Porsche e Maserati, abbiamo potuto per la prima volta ammirare anche la nuova Grande Panda: non proprio un bolide ma sicuramente un pezzo interessante per il mondo automotive, con qualche bel rimando all’ormai più che quarantenne antenata. Certo, la si guarda con un sopracciglio alzato avendola messa a fianco di una Maserati A6GCS… Scherziamo, nel mezzo per accompagnare lo sguardo c’era anche una nuova Lancia Ypsilon.

Passando alle auto da sogno che hanno affrontato la salita a Vernasca, tra le molte interessanti vetture non possiamo che citare una incredibile FIAT 130 HP del 1907, diciamo solo si parla di un’auto con trasmissione a catena e scarichi direttamente sporgenti dal cofano. Notevolissime anche le Alfa Romeo, sempre in gran numero a questo evento e sempre con un notevole pedigree, e le Ferrari degli anni ’50, di cui siamo sicuri che ne vedremo qualcuna durante l’ormai prossima 1000 Miglia.
Tuttavia alle suddette abbiamo preferito le due Porsche 910 del ’67, entrambe veramente ben conservate e con un fascino -e un suono- inimitabili.
Infine, sul podio non possiamo anche non andare a citare le due Triumph TR2 ex-LeMans, due veri pezzi di storia per il celebre marchio inglese.

Bellissime, ma non per puristi, le due repliche di Jaguar D-Type, una realizzata da Lynx e una da RAM. Assolutamente da ricordare anche una Margon Aero e una Three Wheeler del 1930, piuttosto rara da vedere al di qua della Manica. Infine, chiudiamo in bellezza citando la Ferrari F40 e affidandoci alla fantasia del lettore per avere una vaga idea della sinfonia prodotta dai suoi otto cilindri alla partenza.


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