Dopo qualche anno in cui sembrava che la kermesse milanese stesse perdendo la bussola, l’edizione 2024 si rivela un grande successo, tra novità del mercato e classiche da sogno, Milano Autoclassica ha finalmente trovato un suo spazio anche rispetto all’ormai immenso evento di Bologna.
Per quanto riguarda lo show case centrale, a farla da padrone sicuramente Mecerdes, con una mezza dozzina di 300Sl, una più bella dell’altra. Meno riuscito invece il trio dell’ingresso, com la riproposizione della 499P, una bella F40 LM e una 512 BB LM, molto belle ma anche molto lontano dagli standard degli anni precendenti.
Tra le novità più apprezzare sicuramente la 33 Stradale e il Cybertuck, due auto quanto mai diverse che hanno catturato l’attenzione del pubblico. Molto interessante anche l’anteprima della nuova Continental le tre Kimaera.
Nello spazio Aci è stai possibile ammirare la Giulia TZ prototipo di Lopresto, celebre per il mezzo restauro, e una straordinaria Bugatti targata Milano. Notevole anche la 8C portata da Hetica Klassic Fund, peccato per il colore giallo accesso.
Significativa la presenza di veicoli 4×4, sia tra i rivenditori, tra cui è molto interessante la proposta di Land Rover Style, con alcuni esemplari in restomod: da vedere assolutamente gli interni scozzesi e i pianali di carico in legno, per non parlare dell’esemplare con interno totalmente in denim. Spettacolare invece una Panda 4×4 Sisley, con bellissimi cerchi e interni impeccabili. l veicolo più significativo è stato però un rarissimo Schwimmwagen del ’42, davvero un pezzo importante storicamente e tecnologicamente; non deve sorprendere che anche il prezzo sia rapportato all’unicità del mezzo, ben 235.000€.
Molto interessante la parte dedicata al Milano boat show, con diversi Riva e qualche scafo da corsa. Peccato che l’unico Ariston fosse presente solo come scafo da restaurare, ma ci siamo senza dubbio consolati col magnifico Lamborghini, forse l’Aquarama più prezioso di tutta la vasta produzione.
Se avessimo dovuto scegliere, probabilmente ci saremmo gettati su una delle -non molte- auto anni’50-’60, in particolare le quattro sopra esposte: tra 356, XK120, Spider America e Giulietta Spider, tutte anche in combinazioni di colori davvero invidiabili, tranne forse per il rosso dell’Aurelia.





