Chantilly Arts & Elegance 2024

Bisognerà aspettare ancora due lunghi anni per poter rivivere una giornata dedicata ai motori e all’eleganza francese quali solo Chantilly può regalare. Con un record assoluto di presenze, circa 28.000 visitatori, l’edizione 2024 è stata un grande successo, anche se la crescita di quasi il cinquanta percento rispetto al 2022 ha generato qualche problema tra accesso e deflusso degli appassionati. Comunque bazzecole rispetto a Villa d’Este.

Partiamo come sempre dai club presenti. Gli inglesi sono come da tradizione sono in gran numero, con parecchie auto notevoli: oltre alle variegate Morgan è stata molto interessante la presenza di Aston Martin, oltre che a Rolls Royce e Bentley, seppure molto orientate sul periodo post-war. Significativo anche il club Delahaye -sfortunatamente mancava il club Delage- e quello di Ferrari, con una splendida Ferrari 250 GT California che non avrebbe certo sfigurato neppure al concorso.
Il premio per i club è quindi andato a Vincennes en ancienne, il maggior club multimarca di Francia.

Per quanto riguarda il Concours d’Elegance preferiamo non citare l’assurdo vincitore, qualche mormorio si è sentito in tribuna, ma preferiremmo citare la vincitrice del premio del pubblico, la splendida Bugatti Tourbillon, nella sua prima apparizione europea. Personalmente la riteniamo migliore dalla Chiron, sebbene qualche dettaglio, soprattutto nel frontale, ci convinca ancora poco.
Lo stesso si può dire per la 33 Stradale, invertendo però tra anteriore e posteriore: sono infatti gli sfoghi neri che, pur omaggiando l’illustre antenata, rovinano gratuitamente la linea di questa bella supercar.

Per quanto riguarda il concorso vero e proprio in questo articolo ci limiteremo ai vincitori, riservandoci il prossimo per approfondire le singole classi. Anche in questo caso non sono mancati alcuni commenti relativamente alla scelta della pre-war: ad un concorso d’eleganza, di fronte a una 540K Spezial Roadster non ci dovrebbe essere Bugatti 35 che tenga. Anche se eccezionale per stato di conservazione, forse si sta un po’ esagerando con la mania dell’originalità. Interessante invece la vincitrice del post-war, ancora una volta una Talbot-Lago T26, la terza in sette edizioni di concorso!


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