La fine del Mullin Automotive Museum

Sfortunatamente il 2024 non inizia molto bene per il mondo dell’auto d’epoca: il 10 febbraio sarà infatti l’ultimo giorno per uno dei più bei musei di auto al mondo, frutto della passione di Peter Mullin e dei molti collaboratori che dal 2010 hanno permesso la creazione di un vero luogo di culto per l’auto e la carrozzeria francese.

La morte di Peter ha senza dubbio contribuito alla scioglimento di un sogno sul cui destino ci sono ancora molti interrogativi: se una piccola selezione delle vetture sarà all’asta presso Gooding -dedicheremo un prossimo articolo- e alcune saranno traferite in altre collezioni, di molti dei straordinari esemplari Art Déco non sappiamo cosa potrà accadere.

Come anticipato, alcuni dei più importanti pezzi della collezione sono già stati donati al Petersen Automotive Museum, di cui Mullin è stato del resto cofondatore, e con cui ha sempre collaborato nell’esposizione di alcuni veicoli. Le quattro per cui sembrerebbe certo questo trasferimento sono l’iconica Talbot-Lago T150 CS, l’unica Hispano Suiza H6B Dubonnet Xenia, che abbiamo avuto la fortuna di vedere a Chantilly nel 2022, la celebre Delahaye 165 e ovviamente la Delahaye 145 che per ben due volte abbiamo visto nello scorso anno, col suo leggendario V12 francese.

All’appello mancano però ancora molti dei tesori della collezione Mullin, come la splendida Delage D8-120 three-position, la Bugatti Type 54 e ovviamente la Delahaye 135 Figoni.
Il convitato di pietra è però la Bugatti 57SC Atlantic, la cui sorte non è ancora stata ufficializzata, che potrebbe facilmente monopolizzare l’attenzione durante la Monterrey car week, qualora fosse messa sul mercato a un’asta pubblica.

Per una panoramica dei capolavori della collezione, consigliamo l’articolo dedicato alla figura di Peter Mullin


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