Concours of Elegance 2023 – Club e display

Per la prima volta abbiamo assistito al più importante concorso inglese, da qualche anno stabilmente ospitato nella magnifica cornice di Hampton Courts, residenza fatta edificare dal cardinale Wolsey e passata poi a Enrico VII e alla Corona.

Fuori dal concorso le inglesi l’han fatta da padrona. Sfortunatamente mancava un dress code…

Anche tralasciando gli aspetti storici -abbiamo camminato tropo per ammirare le camere delle mogli del Defensor Fidei– e concentrandoci solo sulle auto possiamo solamente dire che si è trattato di un vero successo. La qualità delle auto -il centenario della 24 ore di Le Mans ha aiutato anche stavolta- è stata elevatissima, forse con poche auto d’anteguerra, ma in parte compensata dalla presenza di alcune Veteran di club e venditori. Proprio sulle auto più belle tra queste vogliamo concentrarci.

Restomod, hommage o one-off?

Oltre alle circa ottanta auto in concorso erano infatti presenti i più disparati stand, da quelli di Charles Heidsieck e Henry Pool, fino ai piccoli costruttori e elaboratori. Bellissime -sorvoliamo sull’elettrificazione…- le Land Rover di Inverted e di Lunaz, con completa personalizzazione degli interni. Anche Jaguar Classic è stata presente con due restomod della seconda serie della XKE, il progetto ZP, dedicate alle prime vittorie della E. Attenzione, sono da acquistare per forza in coppia (ne saranno prodotte sette paia) e occorre sacrificare comunque due auto.

Anche i club hanno portato alcune notevolissime vetture, tra cui una splendida Silver Ghost, una stupenda DB4 GT e la più bella MGC GT che abbiamo mai visto, in total black. Menzione d’onore a Jaguar e Aston Martin, sicuramente i club più organizzati. Tra i costruttori Bentley, con la bella Batur (stesso difetto della Bacalar, troppo fantasiosa e meno bella della Continental) e la curiosa Blower Jnr, elettrica in scala 85% delle Bentley da corsa anni ’20. Più interessante di quest’ultima le altre creazioni della Little Car Company, splendide e disponibili alla prova.

DB12?

Molto apprezzato anche il raduno per i venticinque anni di The classic and sports car, forte di una rara Panda 4×4 Giannini, l’unica F40 blu -serve dire quanto fosse spettacolare?- e soprattutto una delle pochissime DB5 Shooting Brake di Radford, un’auto che abbiamo cercato di vedere per anni e per cui non siamo rimasti delusi: stupenda, le mancavano solo una coppia di Holland & Holland e qualche setter a bordo.

E le auto del concorso? Nel prossimo articolo…

I cigni del laghetto erano in buona compagnia

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